SPRECO: SECONDO LE STIME PUBBLICATE DAL PROGETTO FUSIONS NELL’UNIONE EUROPEA 88 MILIONI DI TONNELLATE DI CIBO VENGONO GETTATE OGNI ANNO, PER UN VALORE DI 143 MILIARDI
«E LA PARTE DEL LEONE – SPIEGA IL FONDATORE DI LAST MINUTE MARKET, L’AGROECONOMISTA ANDREA SEGRE’ – E’ ANCORA UNA VOLTA DELLO SPRECO ALIMENTARE DOMESTICO» CHE STANDO AI DATI INCIDE PER IL 70% DELLO SPRECO ALIMENTARE COMPLESSIVO. LE STIME FORNITE DAL PROGETTO FUSIONS INDICANO CHE OGNI CITTADINO UE SPRECA 173 KG DI CIBO ALL’ANNO. «SERVE UNA SVOLTA CULTURALE PER ARGINARE QUESTA VORAGINE – CONTINUA ANDREA SEGRE’ -. E’ URGENTE UNA CAMPAGNA CAPILLARE DI EDUCAZIONE ALIMENTARE PER LE FAMIGLIE E I GIOVANI EUROPEI. L’ITALIA SI FACCIA PROMOTRICE DI UN RILANCIO DELLA QUESTIONE ANCHE IN EUROPA».
I DATI DEL PROGETTO FUSIONS AVVIATO DALLA COMMISSIONEE EUROPEA SONO STATI PRESENTATI OGGI, GIOVEDI’ 31 MARZO. NELL’AMBITO DEL PROGETTO FUSIONS, COORDINATO DALL’UNIVERSITA’ DI WAGENINGEN, E’ L’UNIVERSITA’ DI BOLOGNA, INSIEME A LAST MINUTE MARKET, A RAPPRESENTARE L’ITALIA.
Vale 143 miliardi di euro ogni anno lo spreco alimentare nei Paesi dell’Unione Europea: gli Stati di UE-28 producono ben 88 milioni di tonnellate di spreco alimentare all’anno, e il soggetto che contribuisce maggiormente allo spreco alimentare sono le famiglie con 47 milioni di tonnellate, vale a dire il 70% dello spreco alimentare europeo derivante dal consumo domestico, dalla ristorazione e dalla vendita al dettaglio. I dati, elaborati nell’ambio del progetto Fusions varato dalla Commissione Europea, sono stati diffusi questa mattina – giovedì 31 marzo – dal fondatore di Last Minute Market Andrea Segrè, docente di Politica agraria internazionale e comparata all’Università di Bologna. Proprio il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università di Bologna e Last Minute Market, lo spin off dell’ateneo divenuto eccellenza europea nel recupero degli sprechi alimentari a fini sociali, rappresentano l’Italia nel contesto di FUSIONS, unica iniziativa istituzionale operativa a livello UE in merito alla questione dello spreco di cibo. I dati diffusi oggi sono accompagnati dal nuovo Manuale FUSIONS di Quantificazione dello Spreco Alimentare, uno strumento che vuole garantire supporto ai Paesi membri per la quantificazione e il monitoraggio degli sprechi alimentari.
«Le stime proposte dal progetto FUSIONS ci suggeriscono che ciascun cittadino UE spreca ogni anno 173 chilogrammi di spreco alimentare – sottolinea Andrea Segrè, che in Italia presiede il Comitato tecnico-scientifico per il Programma azionale di prevenzione dei rifiuti costituito dal Ministero dell’Ambiente, che ha fornito i contenuti per la normativa spreco recentemente approvata alla Camera – Questi dati sottolineano che dal momento che l’ammontare complessivo degli alimenti prodotti nell’UE (stima 2011) è di circa 865 kg/persona, ciò significa che il 20% circa del totale del cibo prodotto finisce per diventare spreco alimentare. Inoltre, anche se le stime sono suscettibili di aggiustamenti, dimostrano ancora una volta che è lo spreco nelle famiglie a fare la parte del leone. Per questo serve una svolta culturale in grado di arginare la voragine dello spreco domestico: è urgente una campagna capillare di educazione alimentare per le famiglie e i giovani europei. L’Italia si faccia promotrice di un rilancio della questione anche in Europa, dove la campagna Spreco Zero di Last Minute Market, in questa direzione, ha da tempo lanciato la richiesta di istituire l’Anno Europeo dello Spreco Alimentare. Una richiesta sostenuta in Italia dagli oltre 700 sindaci firmatari della Carta Spreco Zero per le buone pratiche nei territori da loro amministrati: i primi cittadini delle metropoli Roma, Firenze, Milano, Torino, Palermo, Napoli, a Venezia, Bologna, Trieste, dei Comuni Virtuosi italiani e di centinaia di altre municipalità».
Per approfondimenti sul progetto FP7 FUSIONS: http://www.eu-fusions.org/
Info: www.lastminutemarket.it www.unannocontrolospreco.org www.andreasegre.it