Eni For, a “just transition” fra ricerca e sviluppo

Dal Rapporto per la sostenibilità Eni i risultati e gli obiettivi verso la neutralità carbonica 2050.

Secondo la IEA, 760 milioni di persone nel 2022 risultavano ancora prive di accesso all’elettricità. Nonostante i progressi degli ultimi 20 anni, la pandemia e la crisi energetica hanno invertito il trend, in particolare nei Paesi in via di sviluppo dove le persone senza accesso all’elettricità sono in aumento (~+2 mln nel 2022 vs. 2021). 

I numeri parlano chiaro e la responsabilità di cambiarli è collettiva. 

“Nel contesto mondiale caratterizzato da dinamiche complesse e in continua evoluzione, siamo chiamati in causa per trovare risposte alle sfide socio-politiche, climatiche ed energetiche emergenti e fornire il nostro contributo, con un approccio improntato alla sicurezza, all’innovazione e alla sostenibilità”, afferma Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, nel messaggio agli stakeholder contenuto in “Eni For 2023 – A Just transition”, report volontario annuale di sostenibilità.

Il report Eni For è l’occasione per fare il punto sui risultati raggiunti, i progetti intrapresi e sugli obiettivi prefissati per i prossimi anni, verso la neutralità carbonica al 2050.

Si legge così dei 3GW di capacità installata di Plenitude nel settore delle rinnovabili, della nascita di Enilive e dell’espansione della capacità di bioraffinazione per una mobilità più sostenibile, dei progetti di Carbon Capture & Storage o dell’investimento per accelerare lo sviluppo industriale della fusione a confinamento magnetico. 

Ricerca e sviluppo sono un caposaldo della strategia aziendale e hanno contribuito a ridurre in cinque anni le emissioni nette Scope 1 e 2 del Settore Upstream (ovvero (la parte di esplorazione, estrazione e produzione di gas e petrolio) e del 30% di quelle complessive.

Ma non basta. Per Eni la transizione energetica deve essere una Just Transition. «Siamo convinti che una transizione sostenibile debba essere inclusiva e portare benefici tangibili a tutte le comunità coinvolte, all’insegna del modello “dual flag”, lavorando in partnership con governi locali e istituzioni nazionali e sovranazionali. – sottolinea Descalzi-. Nei Paesi in cui operiamo, le attività di business sono sempre affiancate da piani di azione che rispondono alle esigenze del territorio, migliorandone le opportunità lavorative e l’accesso all’istruzione, alla salute, all’acqua e all’energia».

Progetti come il Centro di Eccellenza Oyo per le Energie Rinnovabili e l’Efficienza Energetica in Congo o le partnership con l’ILO (International Labour Organization) per promuovere la sicurezza e la salute sul lavoro degli agricoltori delle filiere dell’agri feedstock e con IRENA per promuovere lo sviluppo di competenze per la transizione, testimoniano l’impegno dell’azienda verso una transizione equa e inclusiva, in partnership con i Paesi in cui Eni opera.

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