Una proposta di Andrea Segre e Andrea Segrè realizzata grazie alla partecipazione di Federico Taddìa e delle associazioni MEDU, SOS Rosarno, CGIL-FLAI Gioia Tauro, Filt di Gioia Tauro, ZaLab, Coldiretti Calabria, Emergency e con la collaborazione di Internazionale.
Da alcuni anni in Italia tante realtà associative, molti studiosi, giornalisti e documentaristi cercano di alzare l’attenzione sulle condizioni di lavoro e di produzione nelle campagne del sud Italia.
Molti hanno denunciato le condizioni di vita dei braccianti stranieri, il peso del caporalato, la distorsione della filiera distributiva che soffoca i produttori e la necessità di rendere il consumo consapevole.
Alcune cose si stanno smuovendo anche sul piano legislativo con la recente approvazione della legge contro il caporalato e la presentazione di alcune importanti interrogazioni sull’argomento.
Pensiamo sia necessario provare a mettere insieme tutti questi elementi con una riflessione complessiva e con proposte che rendano chiare le connessioni tra le scelte dei consumatori, le regole della distribuzione e le condizioni dei lavoratori nella filiera produttiva. E’ una questione di consapevolezza, conoscenza e responsabilità, ma anche di meccanismi del mercato, che tende a produrre a monte e a valle del processo produttivo una grande quantità di scarti.
Sono scarti i braccianti costretti a vivere nei ghetti in attesa di avere qualche ora di lavoro a niente, sono scarti gli imprenditori agricoli che non possono vendere a prezzi giusti i loro prodotti remunerando il loro lavoro, sono scarti le grandi quantità di cibo perso o sprecato nella filiera controllata dalla grande distribuzione, sono scarti i prodotti che rimangono invenduti negli scaffali dei supermercati, sono scarti gli alimenti che troppo spesso vengono sprecati nella ristorazione masoprattutto nelle case di tutti noi.
Per provare a tenere insieme tutti questi elementi, abbiamo deciso di attraversare a piedi un luogo simbolo di queste storie, la Piana di Gioia Tauro, dove vengono prodotti agrumi e olio destinati ai mercati di tutta Italia e non solo, e dove negli ultimi anni si sono concentrati molti elementi di tensione e crisi.
In due giorni percorreremo una ventina di chilometri dal Porto di Gioia Tauro alla baraccopoli di San Ferdinando, dagli agrumeti di Rosarno agli uliveti di Cinquefrondi. Cammineremo e ci fermeremo per vedere i luoghi e per incontrare i protagonisti e conoscere le loro storie: un percorso lento durante il quale porre domande, confrontarsi, cercare e proporre risposte.
Alla fine dei due giorni, con la collaborazione di Federico Taddìa, proveremo a fare una sintesi di quanto avremo raccolto, ci troveremo al Frantoio delle Idee di Cinquefrondi per riflettere e soprattutto per provare a costruire insieme una proposta, da cui ripartire per riuscire tutti insieme a ridurre e possibilmente prevenire gli scarti e gli sprechi.
Alcune tappe dei due giorni di cammino e l’incontro finale al Frantoio delle Idee (domenica 11 dicembre alle 18.00) saranno seguite in diretta sulla pagina facebook di ZaLab.
Negli stessi giorni sarà possibile vedere su zalab.org IL SANGUE VERDE di Andrea Segrè in streaming a 3€ e l’intera somma verrà devoluta a SOS Rosarno.
Per info: comunicazione@zalab.org