e il loro potere d’acquisto, è anche la tesi che ispira la nuova inchiesta dell’economista Andrea Segrè, firmata insieme all’accademica Ilaria Pertot, “La spesa nel carrello degli altri. L’Italia e l’impoverimento alimentare” (Baldini + Castoldi). Nel libro un dato si impone: l’indice di povertà assoluta passa in Italia dal 7,7 all’8,5% della popolazione e include 5,7 milioni di cittadini.
Il diritto universale a un’alimentazione adeguata, sicura e sostenibile sostenuto da programmi di educazione alimentare, è la tesi dell’inchiesta firmata dall’economista Andrea Segrè con l’accademica Ilaria Pertot per Baldini + Castoldi, “La spesa nel carrello degli altri. L’Italia e l’impoverimento alimentare” (collana le Formiche, pagg.192 € 19), con prefazione del Cardinale Matteo Maria Zuppi. Attraverso il metodo delle “microstorie”, caro a Carlo Ginzburg e Giovanni Levi, gli autori raccontano tredici storie di sopravvivenza alimentare ed esistenziale, e ci guidano a conoscere i vecchi e nuovi poveri, in uno slalom fra pensionati e disoccupati che da sempre devono contenere i costi della spesa, fra famiglie e monogenitori cui sempre più spesso il reddito non basta, fra figli, madri e padri che diventano troppo spesso preda di luoghi comuni e fake intorno alle diete e alle strategie nutrizionali, quando non sono ostaggio di disturbi alimentari o dipendenze. A confermare l’estrema urgenza del tema sono diversi dati dell’inchiesta sull’impoverimento alimentare, primo fra tutti la costante crescita in Italia dell’indice di povertà assoluta che nell’ultimo anno è passato dal 7,7 all’8,5% della popolazione e tocca ben 5,7 milioni di cittadini. Un dato che cresce nelle famiglie straniere dal 28,9% al 30,8% e sale addirittura del 21% nelle coppie con 3 o più figli, colpisce le famiglie monoparentali con un figlio minore incidendo per il 13,3%.