“IL CASO ITALIA”: SPRECHIAMO OLTRE 32 KG DI CIBO PRO CAPITE ALL’ANNO, «PER CENTRARE L’OBIETTIVO 12.3 DELL’AGENDA 2030 – HA SPIEGATO IL FONDATORE DELLA GIORNATA NAZIONALE DI PREVENZIONE DELLO SPRECO, ANDREA SEGRÈ – DOBBIAMO RIDURRE DI 13 KG IL CIBO SPRECATO NELLE NOSTRE CASE, ENTRO LA FINE DEL 2029».


Alle soglie della XII Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare – domani, mercoledì 5 febbraio 2025l’Osservatorio Waste Watcher International segnala che sale del 9,11% lo spreco di cibo in Italia. Sprechiamo ogni giorno 88,2 grammi di cibo pro capite, ovvero oltre 32 kg di cibo pro capite in un anno! Una abitudine che costa 139,71 € ad ogni cittadino e complessivamente 14,101 miliardi annui includendo lo spreco di filiera, dai campi alle nostre tavole. Il solo spreco alimentare nelle case costa 8,242 miliardi € e rappresenta il 58,55% dello spreco della filiera del ciboCome per le precedenti rilevazioni –ha sottolineato il fondatore della Giornata di Prevenzione dello spreco alimentare Andrea Segrè, direttore scientifico dell’Osservatorio Waste Watcher – il dominus dello spreco alimentare è a livello domestico: 1,9 milioni di tonnellate in peso, per un valore di 8,2 miliardi. Nelle nostre case il recupero delle eccedenze non è possibile. Su ogni cittadino gravano 32 kg all’anno, per centrare l’obiettivo 12.3 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite dobbiamo ridurre lo spreco pro capite di 13 kg annui entro la fine del 2029». E Luca Falasconi, coordinatore del Rapporto “Il caso Italia” di Waste Watcher International, ha confermato che «ogni piccola azione conta, e insieme possiamo fare la differenza. Ridurre lo spreco alimentare inizia proprio dalle nostre case per arrivare a un massimo di 369,7 grammi settimanali di cibo gettato nel 2030».

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