«DOBBIAMO EDUCARE AL RISPETTO DEL CIBO PER RIDURRE LO SPRECO ALIMENTARE, GARANTENDO UN MIGLIOR UTILIZZO DEGLI ALIMENTI E LA RIDUZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE DEL SISTEMA PRODUTTIVO, SENZA SACRIFICARE L’ELEMENTO DELLA QUALITÀ».
Alla presentazione di oggi, nello Spazio Europa a Roma, è intervenuto il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida: «dobbiamo educare al rispetto del cibo per ridurre lo spreco alimentare, garantendo un miglior utilizzo degli alimenti e la riduzione dell’impatto ambientale del sistema produttivo, senza sacrificare l’elemento della qualità. Su questo, tutti gli anelli della filiera possono contribuire. Fondamentale il ruolo di studi, come quello di oggi dell’Osservatorio Waste Watcher, che contribuiscono a richiamare l’attenzione sul tema e a formulare proposte».
Ha ricordato il Presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti che «nel corso dell’ultimo anno il cambiamento climatico si è riverberato con incidenza significativa sull’aumento degli sprechi alimentari, soprattutto nella prima fase della filiera, tra alluvioni e siccità: un elemento nuovo di cui tener conto, e sul quale l’azione congiunta di scienza, ricerca e tecnologia applicata può favorire una forte riduzione dello spreco nella fase primaria ma anche lungo tutta la filiera. A questo impegno vanno aggiunte le riflessioni legate ai differenti stili di vita per individuare più efficaci modelli di consumo: per esempio ragionando sull’ottimizzazione delle confezioni dei prodotti alimentari, ma anche sulle aspettative dei cittadini, cercando di promuovere il consumo sostenibile ed equo dei prodotti agricoli». E il Presidente di Federalimentare Paolo Mascarino ha evidenziato che «l’industria alimentare ha profuso molti sforzi per ridurre gli sprechi, ma ora il problema rimane soprattutto nell’ambito domestico con i cibi freschi. Nel 2024, lo spreco alimentare in casa è aumentato del 9,11%. Per ridurre questa tendenza, aldilà di accorgimenti come il riutilizzo degli avanzi con ricette tradizionali, occorrono soluzioni a lungo termine. In primis, l’educazione all’alimentazione nel percorso scolastico, promuovendo i principi base della Dieta mediterranea». E ha commentato Lino Stoppani, Vicepresidente Vicario Confcommercio: «dall’ultima rilevazione dell’Osservatorio Waste Watcher non arriva un bel segnale sullo spreco alimentare. D’altra parte, le transizioni verso nuovi modelli di consumo e di produzione hanno bisogno di visione, coraggio, regole, investimenti, ma anche di un contesto culturale favorevole, che spinga cioè ognuno di noi a sentirsi protagonista di una grande sfida. Oggi proprio questo contesto e’ messo in discussione da cattivi comportamenti e da scarsa sensibilità a promuovere atteggiamenti corretti. Come sistema Confcommercio ci sentiamo pienamente coinvolti in questo percorso, anche grazie alla funzione di prossimità che consente alle nostre imprese di dialogare ogni giorno con milioni di consumatori, investendo quindi nuove energie per recuperare ritardi e promuovere attenzione ed educazione sui temi dello spreco alimentare».