La campagna Spreco Zero 2017/2018 si conclude sabato 17 marzo a Trento, Green Week 2018

Alla Green Week di Trento, Festival della Green Economy

Palazzo Geremia, Sala Falconetto

sabato 17 marzo 2018, ore 11.30

Primo non sprecare. In casa, innanzitutto.

Il valore del cibo, dalla spesa all’imballaggio

IN ANTEPRIMA A GREEN WEEK 2018 I DATI DELLA NUOVA RICERCA WASTE WATCHER SUL RAPPORTO FRA SPRECO E IMBALLAGGIO. COSA NE PENSANO GLI ITALIANI? IL PACKAGING PUO’ ESSERE UN ALLEATO NELLA PREVENZIONE DEGLI SPRECHI, IN CASA MA ANCHE NEL MONDO DELLA RISTORAZIONE?

DALL’INCONTRO DI TRENTO, IN ESCLUSIVA, ANCHE I DATI SUGLI ALIMENTI PIU’ SPRECATI NELLE CASE DEL NORD-EST

PARTECIPANO MARCO SACHET (DIRETTORE ISTITUTO ITALIANO IMBALLAGGIO), GABRIELLA BARTOCCELLI (RESPONSABILE COMUNICAZIONE GRUPPO CAMST), MAURIZIO PESSATO (PRESIDENTE SWG) E SILVIA MARRA (RESPONSABILE PROGETTI LAST MINUTE MARKET).

TRENTO – Primo non sprecare. In casa, innanzitutto. E’ questa la prima regola della campagna europea di sensibilizzazione “Spreco Zero” di Last Minute Market, che da varie stagioni incrocia il suo percorso con il cartellone della Green Week, festival della Green Economy a Trento. Promozione della sostenibilità agroalimentare ed economica sono un obiettivo “win win” che punta alla vittoria di tutti gli attori sulla terra: uomo e ambiente. Se ne parlerà sabato 17 marzo, alle 11.30 a Trento nella Sala Falconetto di Palazzo San Geremia, in occasione dell’incontro che punterà i riflettori su “Il valore del cibo, dalla spesa all’imballaggio”: un dialogo in cui si confronteranno il direttore dell’Istituto Italiano Imballaggio Marco Sachet, la responsabile Comunicazione del Gruppo Camst Gabriella Bartoccelli, la responsabile progetti di Last Minute Market Silvia Marra e il presidente di Swg Maurizio Pessato. La prevenzione dello spreco alimentare si gioca innanzitutto nelle case: ogni giorno fra ciò che rimane nel piatto nel frigo e nella dispensa di casa gli italiani gettano 100 grammi di cibo, una quota che moltiplicata per 365 giorni all’anno ci porta a 36,92 kg di alimenti, per un costo di 250 € all’anno a famiglia (dati reali progetto Reduce/Diari di Famiglia/Distal Unibo/Zero 2018). Ogni nucleo familiare getta dunque 84,9 kg di cibo nel corso dell’anno: a livello nazionale significa sprecare circa 2,2 milioni di tonnellate di cibo in un anno, per un costo di 8,5 miliardi €, circa lo 0,6% del Pil. Lo spreco familiare incide per almeno il 60% dello spreco complessivo di filiera, in Italia come in Europa.  Ma qual è il rapporto fra spreco e imballaggio? Possono essere un buon alleato nella prevenzione dello spreco alimentare i nuovi imballaggi più attenti alla quantità delle porzioni e alla conservazione del cibo, e cosa ne pensano i consumatori italiani? Proprio a Green Week 2018 saranno presentati in anteprima i dati della nuova indagine Waste Watcher su spreco e Imballaggi, insieme ai dati sugli alimenti più sprecati nelle case di nord-est.

Il tema è particolarmente sentito dall’Istituto Italiano Imballaggi, come afferma il direttore Marco Sachet: «Il packaging è un utile strumento di servizio. Se da un lato permette di acquistare un prodotto alimentare che arriva integro e sicuro nelle nostre case, ci offre anche prestazioni e servizi che permettono di non sprecare, una volta che il prodotto è nel nostro frigo, a partire dalla data di scadenza e TMC dell’alimento, che andrebbero sempre controllati. Ma sono altrettanto importanti anche meccanismi di richiusura, che ci permettono di conservare un prodotto non del tutto consumato o multipack, con apertura selettiva, che permettono di consumare la giusta porzione.”

La prevenzione degli sprechi che guarda all’imballaggio passa anche attraverso la ristorazione. Lo ricorda Gabriella Bartoccelli, responsabile Comunicazione del Gruppo Camst: «Le bags per recuperare il cibo non interamente consumato nei nostri pasti sono un’ottima risposta agli sprechi – spiega –  Nel corso del 2017 ne abbiamo distribuite ben 14mila. Il nostro impegno è a monte, a metà filiera e a valle, con un recupero complessivo nel 2016 di 82mila kg di cibo: un modo per testare l’impronta ambientale nel processo di ristorazione, come faremo attraverso il nuovo progetto Life EFFIGE per favorire l’adozione di buone pratiche e buone abitudini da parte dei nostri clienti e di tutti noi consumatori».

Monitorare i comportamenti, annotare le buone e le cattive pratiche nella gestione del cibo, familiarizzare con imballaggi ed etichette studiati per una fruizione ottimale degli alimenti ci aiuta a prevenire gli sprechi e a restituire al cibo tutto il suo valore. L’Osservatorio Waste Watcher è stato istituito come “sentinella” agli sprechi domestici, per iniziativa di Last Minute, eccellenza nazionale nel recupero delle eccedenze, con SWG, società italiana di riferimento per le ricerche di mercato, e con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie agroalimentari dell’Università di Bologna. Waste Watcher, osservando l’evoluzione dei comportamenti e della sensibilità al problema nel corso del tempo, fornisce strumenti di comprensione delle dinamiche sociali, comportamentali e degli stili di vita che generano e determinano lo spreco delle famiglie. Alla Green Week 2018 saranno presentati in anteprima i dati che raccontano il rapporto delle famiglie italiane con l’imballaggio dei cibi: l’occasione per focalizzare sulla percezione di uno degli “alleati” più efficaci messi a disposizione dalla tecnologia di nuova generazione per la prevenzione dello spreco alimentare.

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