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foto carne

Mangiare con consapevolezza: l’impatto ambientale del cibo.

Con Sprecometro si riesce a esplorare qual è l’incidenza degli alimenti sul pianeta. Comprendere serve per agire.

di Beatrice Ghedini  

Oggi più che mai, è importante conoscere il viaggio che ogni alimento compie prima di arrivare sulle nostre tavole. Dietro ogni tazza di caffè, ogni bicchiere di latte, ogni porzione di pesce o cioccolato c’è un mondo di risorse utilizzate e conseguenze ambientali.

È qui che Sprecometro interviene, esplorando, attraverso un nuovo percorso educativo, l’impatto che i cibi che consumiamo ogni giorno hanno sul nostro pianeta e cosa possiamo fare per consumarli in modo più sostenibile. 

Il nuovo percorso ci porta al centro della filiera di alcuni tra i prodotti più consumati e discussi: carne, pesce, latte, cioccolato, caffè e riso, cercando di promuovere una maggiore consapevolezza sui costi ambientali nascosti dietro alimenti che fanno parte della nostra dieta quotidiana e offrire soluzioni concrete per rendere le nostre scelte più sostenibili. 

Ogni articolo del percorso esplora a fondo non solo l’impatto ambientale di questi prodotti, ma anche le alternative e i comportamenti che possiamo adottare per migliorare la situazione, aiutando a comprendere come scelte più consapevoli possano contribuire a ridurre il nostro impatto sul pianeta, partendo dalla nostra dieta.  

Cosa significa davvero consumare carne, pesce o bere una tazza di caffè? Ecco una panoramica delle principali sfide ambientali legate ai cibi più comuni: 

  • Carne: per produrre un solo kg di carne bovina, si generano 27 kg di CO2 eq. È come se un‘auto di medie dimensioni percorresse 225 km. 
  • Pesce: problemi di sovrasfruttamento delle risorse marine e inquinamento. Il 90% degli stock ittici è al limite di sfruttamento sostenibile.  
  • Latte: per produrre un litro di latte, sono necessari 9 metri quadrati di terra.  
  • Cioccolato: per una sola tavoletta di cioccolato, vengono utilizzati 1.700 litri di acqua. Come se, per quella singola tavoletta ci si lavasse le mani 1.100 volte. 
  • Caffè: coltivazione intensiva che minaccia gli ecosistemi, oltre 10 milioni di ettari di terra sono dedicati alla sua produzione. È come se più di 14 milioni di campi da calcio venissero occupati per la produzione di caffè.  
  • Riso: le risaie sono una delle principali fonti di metano. Questo perché il riso viene coltivato in acqua, creando un ambiente ideale per la proliferazione dei batteri che producono metano. 

Questi alimenti sono parte della nostra dieta quotidiana, ma spesso ignoriamo il loro vero costo ecologico. Con Sprecometro, impariamo come ogni scelta alimentare ha un impatto, e soprattutto, come possiamo migliorare. 

Il coinvolgimento delle nuove generazioni e del pubblico in generale è cruciale. Fornire gli strumenti giusti per fare scelte più responsabili significa creare cittadini più consapevoli, capaci di influenzare positivamente il futuro del nostro pianeta. Ogni piccolo gesto, dalla scelta di alimenti locali alla riduzione degli sprechi, può fare la differenza. 

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