Lo Sprecometro monitora anche l’impronta ecologica del cibo sprecato.
In occasione della Giornata mondiale del Suolo (5 dicembre) l’app ha lanciato una nuova funzionalità con la quale si calcola quanta superficie agricola viene consumata e poi sprecata per ogni alimento buttato.
di Giorgio Segrè e Beatrice Ghedini
Ogni anno, quasi un terzo della superficie agricola mondiale viene consumato per produrre cibo che non verrà mai mangiato. Si possono Immaginare distese infinite di campi coltivati, fiumi che irrigano terreni fertili, macchine agricole in funzione… Tutto questo impegno, tutte queste risorse finiscono per essere vanificate quando il cibo viene buttato via. E quando gettiamo un alimento ancora buono, stiamo gettando anche una parte della Terra. Questo significa terra agricola sprecata, acqua persa e CO₂ emessa inutilmente.
Ma qual è la portata reale di questo fenomeno?
Insalata esemplificativa
In Italia, ogni cittadino spreca in media 683,3 grammi di cibo a settimana, più di 35 chilogrammi all’anno a persona. Per produrre frutta, verdura, carne, latte e pane, poi buttati via, vengono sfruttati 1,982 milioni di ettari di superficie agricola. In altre parole, gli italiani ogni anno sprecano una quantità di terra agricola equivalente all’intera Lituania o a quella combinata di Emilia-Romagna e Piemonte.
Non basta? Facciamo un esempio semplice: l’insalata. Ogni settimana, ciascun italiano ne getta via in media 22,3 grammi. All’anno diventano più di un chilo per persona, ma il vero costo è nascosto: quei piccoli sprechi corrispondono a una superficie agricola di 63mila ettari, pari a sei volte l’area agricola di Malta o più della metà dell’agricoltura di Cipro o Lussemburgo.
Numeri che mostrano come ogni grammo di cibo buttato non sia così “leggero” come pensiamo.
Una nuova prospettiva per lo spreco alimentare
Ma come trasformare questa consapevolezza in azione? Sprecometro, strumento che permette di calcolare l’impatto carbonico e idrico degli sprechi alimentari, ha introdotto una nuova funzionalità proprio in occasione della Giornata Mondiale del Suolo del 5 dicembre.
Da oggi, lo Sprecometro consente di monitorare anche l’impronta ecologica del cibo sprecato, calcolando quanta superficie agricola viene consumata e poi sprecata per ogni alimento buttato via. Questo aggiornamento rende ancora più evidente il legame tra il cibo gettato e le risorse naturali che abbiamo a disposizione, invitandoci a riflettere sul vero peso delle nostre azioni quotidiane.
Un messaggio che resta
Il 5 dicembre non è solo una data sul calendario: è un invito a fermarsi e pensare alla Terra, a ciò che la nutre e a ciò che le chiediamo in cambio. Grazie al nuovo aggiornamento di Sprecometro, diventa possibile vedere con maggiore chiarezza che ogni gesto, anche piccolo, ha un impatto.
L’obiettivo è chiaro: non si tratta solo di misurare lo spreco, ma di fornire strumenti concreti per ridurlo. Capire quanta terra “buttiamo” con i nostri sprechi ci aiuta a fare scelte più consapevoli e responsabili. Ogni alimento salvato non è solo una risorsa preservata, ma un atto di rispetto verso la terra che ci sostiene.
Ogni volta che salviamo un pasto, contribuiamo a costruire un futuro più sostenibile, dove ogni ettaro coltivato non va sprecato, e ogni gesto conta per preservare il nostro pianeta.