IL CASO

FOODCoST, un percorso per ridefinire il vero valore del cibo.

Il progetto Horizon si pone come obiettivo quello di sviluppare soluzioni, tra cui strumenti politici o strategie di business, per creare modelli di consumo e di produzione sostenibili attraverso l’internalizzazione delle esternalità negative e positive.

Valentina Guerrieri, Valeria Musso, Irene Bedosti, Matteo Vittuari

I sistemi alimentari stanno fallendo nel provvedere a un cibo accessibile e a una dieta sana per tutti, generando costi su ambiente, società e salute. Attualmente, questi costi non vengono riflessi nel prezzo del cibo, ma sono esternalizzati sull’ambiente e sulla società e non sono sempre distribuiti equamente tra gli attori della filiera alimentare.

Allo stesso modo, anche i benefici positivi che la produzione e il consumo di cibo generano rimangono nascosti, spingendo gli attori coinvolti nel sistema alimentare a interrogarsi su quale sia il vero costo del cibo. Ricerche preliminari stimano che i costi nascosti attuali su scala globale siano circa il doppio rispetto al valore di mercato del cibo e che risolvere queste esternalità significherebbe portare un guadagno alla società di circa 4,9 biliardi di euro all’anno fino al 2030 e 9,1 biliardi di euro all’anno entro il 2050. Rendere i cibi sostenibili e salutari, più accessibili e quindi meno costosi e più redditizi rispetto al cibo non salutare e insostenibile, può promuovere una transizione a sistemi alimentari sostenibili.

Pertanto, il progetto Horizon FOODCoST, acronimo di “Food Costing and Internalisation of Externalities for System Transition”, si pone come obiettivo quello di sviluppare soluzioni, tra cui strumenti politici o strategie di business, per creare dei percorsi verso modelli di consumo e di produzione sostenibili attraverso l’internalizzazione delle esternalità negative e positive. FOODCoST infatti ambisce a ridefinire il vero valore del cibo e a fornire raccomandazioni a decisori politici e aziende. Il progetto si basa sull’inclusione degli stakeholder del sistema alimentare e si struttura su tre principali pilastri: misurazione dei costi, identificazione delle metodologie di internalizzazione, valutazione dell’impatto di questi strumenti.

Il progetto include 24 partner a livello europeo ed è coordinato dall’Università di Wageningen; nel progetto prende in considerazione 11 casi studio relativi a diverse filiere nei quali vengono testati gli impatti di diverse strategie di internalizzazione. Nel contesto di questo progetto, il 13 giugno 2024 l’Università di Bologna ha ospitato un evento dal nome “Fair Food Systems: internalizing environmental and social costs in the price of food” nel quale si è esplorato, insieme a molti attori e attrici rappresentanti diverse categorie di stakeholder del sistema alimentare, il mondo del “True Pricing” e si è discusso delle sfide per internalizzare le esternalità, con un focus sull’importanza della comunicazione di questi costi al consumatore attraverso l’uso di etichette che esprimano “il vero prezzo del cibo”. Durante l’evento, sono stati organizzati due workshop, uno dall’Università di Bologna, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dal titolo “Exploring future scenarios for internalising the true cost of food systems”, e il secondo ospitato da Aarhus University e Technische Hochschule Nurnberg Georg Simon Ohm dal titolo “Beyond Price Tags: Unveiling the True Cost Label’s Potential Benefits and Drawbacks”.

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