IL PUNTO

Una coriacea banda a sostegno dell’alimentazione sostenibile.

Sono oltre 600 i ricercatori impegnati nel progetto OnFoods, percorso ambizioso per ridurre gli sprechi alimentari e garantire una nutrizione adeguata a tutti.

di Daniele Del Rio

«C’è una nuova banda di ricercatori in città», si potrebbe sentir dire in qualche b-movie americano doppiato nella nostra lingua, «e hanno tutti una grande fame di sostenibilità!».

Questa nuova, temibile squadra di scienziati lavora sotto l’egida comune del progetto OnFoods, coordinato dall’omonima fondazione e costruito grazie al cospicuo finanziamento del Pnrr erogato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (Mur) nell’ambito dei Partenariati estesi, ossia grandi alleanze tra pubblico e privato dedicate alla ricerca su tematiche specifiche (e con una predilezione per la ricerca fondamentale).

Il progetto OnFoods è costituito da 26 partner di cui 7 aziende private (Barilla, Bolton Food, Cirfood, De’ Longhi, Sacco System, Tecnoalimenti, Confcooperative), 12 Enti vigilati dal Mur (Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Politecnico di Milano, Sapienza Università di Roma, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Università degli Studi di Catania, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Università degli Studi di Parma, Università degli Studi di Pavia, Università di Napoli Federico II, Università di Pisa) e 7 Università e Istituti di Ricerca non vigilati dal Mur (Enea, Crea, Fondazione Edmund Mach, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed, Libera Università di Bolzano, Università Cattolica del Sacro Cuore).

OnFoods si pone l’obiettivo di promuovere nuovi modelli di alimentazione sostenibile e mira a generare un impatto tangibile sul benessere e sulla salute delle comunità e preservare il pianeta, contribuendo all’esigenza di garantire l’accesso a una nutrizione adeguata a tutti.

Il progetto coinvolge più di 600 ricercatori in tutto il paese, più di 300 dei quali reclutati proprio grazie al finanziamento ricevuto ed immessi con entusiasmo nel sistema della ricerca nazionale. 

Lo fa seguendo 7 specifiche direttive di ricerca, che spaziano dalla sostenibilità socioeconomica dei sistemi alimentari alla sicurezza, dal miglioramento della qualità dei prodotti alla promozione di diete sane, dalla prevenzione delle malattie al miglioramento dei comportamenti alimentari della popolazione, anche attraverso la definizione di politiche pubbliche adeguate ai tempi e basate sull’evidenza scientifica. 

Una delle direttrici di ricerca più importanti, guidata dall’Università di Bologna, si concentra, tra le altre cose, anche sull’innovazione nel campo della riduzione dello spreco alimentare, con progetti straordinariamente avanzati e con il coinvolgimento degli altri partner pubblici e privati coinvolti nell’iniziativa.

Lo fa, e questa è la vera novità, con un supporto vasto e multidisciplinare. Perché la ricerca vincente è collaborativa e contaminata da competenze complementari, da aziende e da discipline diverse. Insomma, questa nuova “banda OnFoods” non è belligerante o pericolosa, ma coinvolgente e desiderosa di collaborare.

Se ne volete sapere di più, scoprite il progetto e tutte le iniziative annesse qui: https://onfoods.it 

Daniele Del Rio è Professore Ordinario di Nutrizione Umana e Prorettore alla Ricerca e al Trasferimento Tecnologico dell’Università di Parma.

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