L’INTERVISTA

«Un uso consapevole dello zucchero è fondamentale. Serve l’educazione alimentare».

Il presidente di Coprob, Luigi Maccaferri, parla di sugar tax, innovazione tecnologica e importanza strategica del settore saccarifero. Con un occhio di riguardo per l’impegno della Cooperativa nella lotta allo spreco alimentare.

di Gianni Gnudi 

Da pochi mesi è al vertice di Coprob. Luigi Maccaferri, bieticoltore del bolognese, già in Consiglio di amministrazione, guiderà una Cooperativa che impiega 470 dipendenti e ha un fatturato che sfiora i 270 milioni di euro, per una produzione di oltre 200mila tonnellate di zucchero e un portafoglio clienti di circa 800 aziende. Ecco in cinque risposte una sintesi del Maccaferri-pensiero.

Siete l’ultimo baluardo nella produzione di zucchero in Italia. Che significato ha e quali sono le prospettive del settore nazionale?  

Il settore saccarifero italiano è sicuramente strategico per l’Italia, rappresentiamo l’unica filiera italiana di produzione di zucchero 100% italiano con 30mila ettari e oltre 4.000 soci coltivatori. Ne siamo orgogliosi, soprattutto per il grande valore che i nostri clienti, siano essi privati, artigiani o industrie alimentari, riconoscono ai nostri prodotti. Io credo che il futuro del settore debba essere segnato da un continuo sviluppo sia in termini di nuovi prodotti sia in termini di maggiore sostenibilità riguardo alla produzione di zucchero. 

Alla presentazione dell’ultimo Rapporto internazionale Waste Watcher, il 16 settembre a Roma, il presidente di Federalimentare Mascarino ha definito la sugar tax un inutile balzello. Nonostante la proroga all’1 luglio 2025 per voi rimane una spina nel fianco. Ci sono possibilità di evitarla o di spostarla ulteriormente? Avete stimato l’impatto che potrebbe avere sulla vostra realtà?

Sicuramente la Sugar tax rappresenterebbe un danno enorme per la filiera saccarifera italiana, gia fortemente ridimensionate da politiche europee poco tutelanti delle filiere locali. Nei Paesi dove è stata applicata abbiamo visto che non porta a una riduzione del consumo di zucchero ma a un aggravio di costi per tutta la filiera e così sarebbe anche per la filiera italiana. Nello specifico questa tassa che va a colpire le bevande zuccherate porterebbe a un aumento dei costi di produzione che inevitabilmente si andrebbero a riversare sulla parte più debole della filiera, in primis i consumatori e successivamente i produttori di zucchero, ovvero gli agricoltori che producono la barbabietola. 
La proroga al primo luglio 2025 è senz’altro positiva. Ma è chiaro che dobbiamo lavorare per convincere politica e istituzioni del fatto che per ridurre il consumo di zucchero non è la tassa lo strumento più idoneo. Auspico che si riesca ad abrogarla definitivamente.

Da diversi anni Coprob-Italia zuccheri è vicina alla Campagna Spreco Zero e sostiene le iniziative anti-spreco. Una scelta che pensate di confermare? Dove e come può crescere ulteriormente l’impegno della cooperativa? 

 Sicuramente la scelta di appoggiare questa iniziativa, partita alcuni anni fa, è sicuramente virtuosa, va difesa e portata avanti. La cooperativa può lavorare per un uso consapevole del prodotto zucchero e del cibo che nasce da questa importante materia prima. Abbiamo il dovere di lavorare per una educazione alimentare incentrata sull’uso consapevole del nostro prodotto: lo zucchero è un prodotto fondamentale per la nostra alimentazione, ma che deve essere usato con moderazione e di cui non si deve abusare. Una buona educazione alimentare, che può partire in maniera virtuosa dalle scuole, rappresenta un’opportunità su cui lavoreremo per il futuro.

Sostenete l’iniziativa Vivere a Spreco Zero e premiate una realtà innovativa nella categoria Acqua (nel 2024 la start up Circle). Come Coprob sta spingendo l’innovazione tecnologica?

L’innovazione tecnologica è fondamentale per eseguire tutti quei miglioramenti di sostenibilità e di efficientamento di cui la nostra filiera ha bisogno. Da due anni abbiamo iniziato un percorso di ingegnerizzazione di tutto il processo produttivo negli zuccherifici, proprio nella direzione di migliorare l’efficienza e ridurre i costi di produzione, che può voler dire anche ridurre il consumo di energia che oggi è uno degli aspetti più importanti da affrontare. Altrettanto rilevante per noi è la ricerca applicata ai processi di estrazione dello zucchero dalle barbabietole: ricordo che il processo produttivo è molto vecchio mentre la tecnologia e l’innovazione negli ultimi anni hanno fatto passi da gigante: diviene fondamentale andare a intercettare nuove opportunità tecnologiche per applicarle al nostro processo produttivo. Non voglio dimenticare la ricerca in ambito agronomico, dallo sviluppo di varietà più resistenti a siccità e patogeni alle tecnologie e alle pratiche in grado di ottimizzare l’uso di una risorsa così importante come l’acqua. L’anno scorso abbiamo avviato un processo di sperimentazione con il Cer (Canale emiliano romagnolo) per approfondire il beneficio e il corretto uso dell’irrigazione sulla barbabietola da zucchero: di una risorsa così importante è necessario avere la massima consapevolezza del miglior modo per utilizzarla senza sprecarne nemmeno una goccia.

Si parla, ormai a getto continuo, di sostenibilità ed economia circolare. Qual è la strategia Coprob-Italia Zuccheri in questo ambito? 

La sostenibilità ambientale sta diventando un valore sempre più importante per qualsiasi tipo di produzione. Coprob, già da alcuni anni, sta valorizzando tutti i sottoprodotti e gli scarti di lavorazione della barbabietola da zucchero. E così le polpe, oltre alla loro classica destinazione come alimento zootecnico, sono diventate importanti per la produzione di biogas e di biometano, le calci di depurazione hanno trovato largo impiego come matrice di base per fertilizzanti o come ammendanti organici per i terreni. Tutto quello che noi oggi stiamo producendo, che sia prodotto nobile o sottoprodotto, trova una propria collocazione sul mercato. L’obiettivo che ci dobbiamo porre per il prossimo futuro è quello di un importante passo verso una transazione energetica che ci porti a consumare meno metano e quindi a ridurre in maniera sensibile le emissioni di CO2 in atmosfera. Questo è il grande ambito di possibile sviluppo della nostra Cooperativa, della nostra filiera ed è quello che ci viene chiesto dal consumatore e dall’ambiente in cui viviamo. Abbiamo in programma investimenti, dal fotovoltaico a nuove tecnologie di produzione di energia alternativa, che possono andare a mitigare questo tipo di impatto e quindi rendere il nostro zucchero ancora più sostenibile dal punto di vista ambientale. Per quello che riguarda la produzione agricola, stiamo già da diversi anni applicando i disciplinari di produzione sostenibile SQNPI, con una riduzione degli input chimici, meno trattamenti e meno fertilizzanti, e con l’obiettivo di dare maggiore valore all’unica produzione di zucchero 100% italiano.

Articoli recenti

Il caso - foto 2 (1)

IL CASO   

“Non si butta via niente”: economia circolare per chi è in difficoltà.  A …

Read More →
Spreco Alimentare

L’OSSERVATORIO WASTE WATCHER

L’identikit delle famiglie ‘sprecone’. L’ultima indagine ha permesso di profilare l’identikit delle famiglie …

Read More →
Workshop - Magazine n° 5

IL WORKSHOP

Il sistema alimentare del futuro. Esperti da tutta Europa riuniti per esplorare i …

Read More →
Saggistica premio 2024

PAGINE DI SOSTENIBILITÀ 

Solidarietà alimentare: il cibo che prova a unire. Libri e cucina strumenti di …

Read More →
Matto Vittuari, Filppo Pini, Luca Falasconi, Barbara Toci, Andrea Segrè

LA GIORNATA 

Fao e Cooperazione allo sviluppo ‘sposano’ l’Osservatorio. L’annuncio alla presentazione a Roma del …

Read More →
waste watcher I.

L’OSSERVATORIO WASTE WATCHER 

Crescono i consumi, s’impenna lo spreco. I nuovi dati evidenziano una corsa continua …

Read More →

Press Area

Torna su