Biodiversità: la varietà è futuro

Biodiversità: la varietà è futuro

In questo terzo millennio la natura viene distrutta a un ritmo da cento a mille volte più veloce della media degli ultimi 10 milioni di anni, in conseguenza dell’attività umana, e la perdita di biodiversità è indicata fra le cause scatenanti di epidemie virali (come quella del covid-19). Rispettare la biodiversità è essenziale per guardare con fiducia al nostro futuro.

Sempre più velocemente il nostro pianeta disintegra il suo patrimonio di specie animali, vegetali e microrganiche. Secondo la più autorevole rivista scientifica mondiale, Nature, se il riscaldamento globale dovesse continuare con il ritmo attuale, entro la fine del 21esimo secolo scatterà un allarme estinzione per il 73% delle specie animali e vegetali di tutto il mondo. L’esposizione a temperature non più sostenibili rischia di avvenire in maniera rapida e improvvisa entro il 2030, e sino alle aree estreme del pianeta entro il 2050. Uno scenario con irreversibili conseguenze per il funzionamento degli ecosistemi (indagine a cura Royal society / National Science Foundation / African Academy of Sciences). Attentare alla biodiversità danneggiando la natura ha un forte impatto sulla sicurezza alimentare e la salute umana: le scelte di produzione agricola, trasformazione alimentare, trasporto, acquisto, gestione e fruizione del cibo sono fra le principali cause dell’allarmante perdita di biodiversità e incidono sul cambiamento climatico.

Per questo la campagna Spreco Zero, in sinergia con Natura Nuova, punta l’attenzione sulla necessità di promuovere le buone pratiche legate al rispetto della biodiversità. Ecco le due che sono in finale al Premio Vivere a #sprecozero 2024: innanzitutto la Rete dei Frutteti della Biodiversità promossa attraverso una convenzione fra la Regione Emilia-Romagna e Arpae. Si tratta della prima Rete dei Frutteti della Biodiversità mai realizzata in Italia, costituita da 8 giardini/frutteti dove si conservano i gemelli delle piante da frutto più antiche della regione: esemplari che non hanno neppure bisogno di trattamenti antiparassitari. Secondo finalista è il progetto Biodiversità Sardegna per la Conservazione, tutela, valorizzazione e diffusione delle risorse genetiche locali, promosso dalla Regione autonoma della Sardegna. Un portale e insieme un network di condivisione delle azioni utili in tema di biodiversità, dai Centri di orientamento varietale alle attività di comunicazione, al progetto MiBios per la valorizzazione della microbiodiversità locale di interesse agricolo ed alimentare.

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