A NATALE SPRECHIAMO SOPRATTUTTO DENARO, MA IL CIBO SEGUE A UN’INCOLLATURA PER 4 ITALIANI SU 10 (41%). NATALE PERIODO DI “ABBONDANZA” PER QUASI 1 ITALIANO SU 2 (45%), VA MEGLIO IN EMILIA ROMAGNA (48%) DOVE IL NATALE RENDE PIU’ FELICI (30%) E ATTENTI AL BUON CIBO (21% CONTRO IL 18% DEGLI ITALIANI).
Nel corso del Premio Vivere a Spreco Zero 2017 sono stati illustrati i nuovi dati dell’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/Swg, che rilevano i comportamenti dei consumatori in vista del Natale. Cosa si spreca a Natale? «Denaro e cibo, secondo gli intervistati dell’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/Swg – ha spiegato Andrea Segrè, fondatore di Last Minute Market e del movimento Spreco Zero – Anche se la sensazione di gettare il cibo è andata calando nelle ultime rilevazioni, segno dell’attenzione crescente a comportamenti virtuosi in questo campo: ma non dobbiamo abbassare la guardia: lo spreco domestico ci costa infatti ogni giorno all’incirca 1 euro, pari a 145 kg di cibo gettato in casa ogni anno, per 6,9 € la settimana e 360 € ca ogni anno. Lo spreco è un tema su cui si gioca il futuro della terra, per questo dobbiamo sensibilizzare innanzitutto i giovani, dai bimbi ai millennials della generazione Z». I nuovi dati Waste Watcher evidenziano che in Emilia Romagna la percezione di sprecare cibo a Natale è lievemente inferiore alla media nazionale, indice di sensibilizzazione più forte intorno al cibo e al suo valore.
Cresce anche l’attenzione al proprio tempo: 1 italiano su 20 ritiene di sprecarlo, a Natale, era 1 su 100 lo scorso anno! E Natale, di per sé, cosa rappresenta per gli italiani? Unperiodo di ‘abbondanza e ricchezza’ più per i cittadini dell’Emilia Romagna (48% degli intervistati) che per gli italiani (45%). In Emilia Romagna il Natale genera più piacere (30% contro 28% degli intervistati in Italia), si fanno più regali (23% contro 19% del resto d’Italia) e si dà più attenzione al cibo (21% contro 18%). «Le azioni condotte in questi anni per la riduzione degli sprechi, in particolare quelli alimentari, producono un loro effetto –conferma il curatore del progetto reduce Luca Falasconi – La sensibilità sullo spreco alimentare è aumentata, ma tanta strada ancora deve essere fatta. Proprio per questo motivo abbiamo pensato a “Waste Notes” un piccolo diario che ha l’obiettivo di affiancare le famiglie nel monitorare cosa succede nelle proprie cucine e di poter condividere attraverso i portali sprecozero le buone pratiche che ognuno adotta per prevenire e ridurre lo spreco domestico. Osservare e ‘copiare’ le buone pratiche delle cucine degli altri è sicuramente un ottimo strumento per vincere sullo spreco».