A cura di Luca Falasconi, coordinatore del progetto R.Edu.Ce
Anche l’Italia ha una legge anti sprechi! Ma…
Finalmente anche l’Italia, alla fine dello scorso agosto, ha approvato la sua legge contro gli sprechi alimentari.
È sicuramente un passo importante, che va nella direzione di accrescere la consapevolezza che lo spreco di cibo non solo è presente, ma è un problema che deve essere affrontato e risolto. Tuttavia, la legge approvata non è immune da critiche: si poteva auspicare un provvedimento diverso, più completo? Un provvedimento, cioè, che affrontasse la problematica a partire dalle cause e non dagli effetti dello spreco alimentare?
Il fulcro della nuova legge, infatti, è la donazione dei prodotti che, lungo la filiera agroalimentare, vengono considerati non più vendibili. Sicuramente questo era un ambito che aveva bisogno di interventi di semplificazione e snellimento delle procedure burocratiche, ma non è agevolando il recupero che si risolve il problema dello spreco alimentare.
A nostro avviso era necessario incentrare il nuovo provvedimento sugli aspetti della prevenzione e dell’educazione: è solo aumentando la conoscenza e modificando l’approccio al cibo (sia di chi lo produce che di chi lo consuma) che si possono ottenere profondi e consistenti cambi di rotta.
A seguire, vengono proposti tre articoli del giornalista Matteo Garuti, che scrive sulla rivista on-line “Il giornale del cibo”: gli articoli sono stati scritti a seguito di diverse interviste che mi sono state sottoposte nel mese di settembre e che argomentano in manierà più approfondita quanto anticipato nelle righe precedenti.
Intervista diretta: Legge contro lo Spreco Alimentare: cosa ne pensa Last Minute Market?
Sintesi del testo di legge: Spreco alimentare: la legge italiana per contrastarlo sarà efficace?
Ultimi dati sullo spreco in Italia: Gli ultimi dati sullo spreco in Italia