Clara Cicatiello, Gruppo Noise, Università della Tuscia
Ci siamo, il monitoraggio degli sprechi alimentari nelle scuole primarie del Lazio ha preso il via! Da lunedì 13 marzo un paio di scuole di Anzio (RM) hanno avviato la rilevazione, poi fra il 20 e il 23 marzo sono partite tutte le altre. In totale, il progetto REDUCE sta monitorando 25 plessi di scuola primaria nella Regione Lazio, chiedendo a insegnanti e ditte di ristorazione di pesare quotidianamente, per ogni pietanza (primo, secondo, contorno, pane ed eventuale frutta), la quantità di cibo preparato, non servito e avanzato dai piatti dei bambini. Qui dalle nostre parti, soprattutto nella città di Roma, si tratta per lo più di scuole che hanno la cucina interna, per cui le operazioni di rilevazione sono particolarmente complesse, e soprattutto si devono fare velocemente per non interferire troppo con i tempi scanditi che caratterizzano il servizio. Immaginate una scuola grande, che ospita anche 600 bambini a mensa, divisi su più turni. Immaginate che i cuochi abbiano preparato, per sfamarli, ben oltre 100 kg di pasta. Immaginate ora che, mentre i bambini aspettano in refettorio di essere serviti, ogni vassoio di pasta debba essere pesato e il peso annotato su un registro. Vi renderete conto che non è un lavoro da poco, e va ripetuto per tutte le pietanze, per tutti i turni, per due settimane. Per non parlare dell’organizzazione che ci vuole per guidare, al termine del pasto, i suddetti 600 bambini nella separazione degli avanzi dei propri piatti. Gli avanzi vanno infatti gettati in 5 bidoni appositamente forniti, uno per ogni pietanza, che vengono anch’essi pesati riportando i dati in un altro registro.
Nelle settimane che hanno preceduto l’avvio delle attività, ovviamente, il lavoro più difficile è stato trovare, in ogni plesso, la soluzione più adatta per portare avanti la rilevazione. La domanda più ricorrente, manco a dirlo, è stata “chi fa cosa?”. A volte, soprattutto nei plessi con cucina interna, il personale delle ditte si è sobbarcato tutto il lavoro, anche quello della separazione degli avanzi, anche perché spesso l’operazione di sparecchiamento era già affidato a loro. In altre sono state invece le maestre a prendere la situazione in mano e ad aiutare gli operatori nella pesatura e nell’annotazione dei dati. Le maestre, poi, ogni giorno si sono prese carico di inviarci una foto dei registri compilati, in modo che noi potessimo verificare se c’era qualcosa da modificare nella procedura di rilevazione o nell’annotazione.
Di certo è presto per parlare dei risultati, ma intanto dobbiamo rendere merito a queste persone, che hanno capito l’importanza di quello che stiamo facendo e in questi giorni si stanno complicano un po’ la vita per aiutarci a rilevare dati quanto più possibile precisi. Grazie quindi alle ditte che gestiscono la ristorazione nei 25 plessi in cui stiamo lavorando, che hanno accettato questa sfida: Bioristoro, CAMST, CIR Food, Dussmann, La Cascina, La Serenissima, Pedevilla, RICA, Solidarietà e lavoro, Terre Verdi. E poi grazie alle maestre, che pur scontrandosi con le difficoltà quotidiane che questo tipo di rilevazione comporta, non hanno perso l’entusiasmo: Alessandra, Angela, Antonia, Barbara, Carla, Claudia, Diana, Donatella, Erminia, Francesca, Giovanna, Isabella, Loretta, Lucia, Maria Cristina, Maria Grazia C., Maria Grazia M., Maria Teresa, Mariella, Marina, Matilde, Patrizia, Rita, Sofia, Teresa.