Sono per l’esattezza 1,982 i milioni di ettari di superficie agricola che lo spreco alimentare si mangia ogni anno in Italia: lo ha misurato l’Osservatorio Waste Watcher International, è una superficie equivalente all’area combinata delle regioni Emilia-Romagna + Piemonte.
Esaminando il “caso Italia”: ogni cittadino spreca in media 683,3 grammi di cibo a settimana, ovvero più di 35 chilogrammi all’anno a persona. Per produrre frutta, verdura, carne, latte e pane, poi buttati via, vengono sfruttati e consumati 1,982 milioni di ettari di superficie agricola: una
distesa di suolo e terra agricola equivalente all’intera Lituania o alla superficie combinata di Emilia-Romagna + Piemonte. Un esempio per singolo alimento risulta ancora più efficace: esaminiamo il caso dell’insalata. Ogni settimana, ciascun italiano la getta via in media per 22,3 grammi, ovvero oltre 1 kg annuo pro capite, il costo nascosto di questo spreco – che sembra piccolo, singolarmente – corrisponde a una superficie agricola di 63 mila ettari, pari a sei volte l’area agricola di Malta o più della metà dell’agricoltura di Cipro o Lussemburgo. «A dimostrazione – spiega l’economista Andrea
Segrè, direttore scientifico dell’Osservatorio Waste Watcher International – che ogni grammo di cibo sprecato grava sul consumo di suolo e non è così “leggero” come pensiamo».